Cos’è lo stress? Non esiste una definizione universalmente accettata. Alcuni studiosi hanno considerato lo stress come uno stimolo e la risposta conseguente come tensione.
Altri, invece, denominano lo stimolo come stressor e la risposta relativa stress. Un terzo gruppo definisce lo stress come l’interazione tra stimolo e risposta.
Stress e luoghi comuni
Per poter circoscrivere in modo adeguato il concetto di stress è necessario sfatare alcuni luoghi comuni a cui esso viene frequentemente associato. Di seguito ne elenco tre.
1.Lo stress è sempre nocivo
Le cose non stanno così, perché la reazione di stress può essere innescata non solo da difficoltà, ma anche da eventi piacevoli, come, ad esempio, attività estremamente intense e creative al tempo stesso.
È, quindi, errato ritenere che questa condizione vada evitata, poiché la mancanza totale di stress farebbe venire a mancare l’energia indispensabile per vivere pienamente e per reagire in modo adeguato agli stimoli.
La deprivazione sensoriale (come anche l’assenza di stimoli determinata da isolamento sociale o da carenza affettiva) è dannosa allo stesso modo di una eccessiva stimolazione, come abbiamo modo sperimentare nelle situazioni in cui siamo costretti ad una forzata inattività.
Solo nel caso in cui il continuo accumularsi di stress porta ad un’attivazione fisiologica e psicologica insostenibile, imponendo all’organismo sforzi eccessivi, lo stress diventa disadattativo.
2.Le persone fragili soffrono di stress
In realtà è più frequente che lo stress rappresenti un problema per le persone dinamiche, le quali tendono ad accumulare impegni senza concedersi mai un momento di sosta.
3. Lo stress è una inevitabile piaga del nostro tempo
Una premessa del genere nega la possibilità, da parte della persone, di intervenire sul proprio stile di vita modificando, per quanto possibile, i comportamenti che contribuiscono a creare stress.
Come si manifesta lo stress?
I sintomi fisici indice di uno stato di stress possono essere i seguenti: palpitazioni cardiache, secchezza di bocca e gola, sudorazione, disturbi digestivi, cefalea, vertigini. I sintomi psichici vanno dalla stanchezza mentale ai disturbi del sonno e a stati ansiosi e/o depressivi.
Può manifestarsi anche un forte senso di stanchezza definita come sindrome della stanchezza cronica; essa consiste in una stanchezza ingiustificata che si protrae per mesi, debilita l’organismo e non si attenua col riposo.
Se lo stato di tensione e di affaticamento costante si protrae oltremisura può verificarsi l’indebolimento delle difese immunitarie e la conseguente maggiore vulnerabilità a raffreddori, gastriti, malattie infettive, stati di ipertensione.
Eustress e distress
Lo stress ha una valenza positiva fino a quando non è talmente intenso da interferire con le normali attività dell’organismo.
Lo stress con valenza positiva viene definito eustress e si identifica con una reazione adattativa dell’organismo all’ambiente; quando, invece, lo stress diventa ingestibile e determina una situazione di iperattivazione perenne e una alterazione delle funzioni parliamo di distress.
Come distinguere?
Come possiamo individuare la soglia oltre la quale lo stress diviene nocivo?
Abbiamo visto che la reazione di stress può essere innescata sia da eventi spiacevoli, come, ad esempio, la malattia di una persona cara, che da esperienze desiderabili (una promozione sul lavoro, la nascita di un figlio), le quali, costituendo delle novità rispetto al ritmo uniforme del quotidiano, comportano comunque la modificazione di abitudini precedenti.
Di conseguenza, non è possibile operare una distinzione tra eustress e distress facendo riferimento ai fattori scatenanti. Tuttavia, un elemento discriminante sembra essere l’intensità dell’esperienza vissuta; a ciò si aggiunge, come visto in precedenza, il fatto che il protrarsi dello stress nel tempo incide negativamente sull’organismo.
Possiamo, quindi, concludere che gli elementi che concorrono a determinare la natura positiva o negativa della reazione di stress sono: il tipo di evento stressante, la sua intensità e la durata del periodo di stress.
Lo stress non è uguale per tutti
Bisogna tenere conto della diversità individuale nell’interpretazione di un evento stressante; l’esperienza interna dello stress condiziona fortemente le reazioni dell’individuo. Sono fondamentali il grado soggettivo di controllo da parte del soggetto e la percezione di avere le risorse necessarie per fare fronte alla situazione
C’è da aggiungere, inoltre, che ogni individuo possiede specifiche modalità di reazione allo stress, alla luce delle proprie caratteristiche e della propria storia. In altre parole, ognuno reagisce in modo personalizzato agli eventi, quindi lo stress non è “uguale per tutti”.