Di empatia si parla spesso, ma, di preciso, cosa si intende? Come mai comunicare con empatia è importante?
Una persona empatica è, nel parlare comune, in grado di riconoscere e di comprendere i sentimenti e le emozioni degli altri. La premessa fondamentale è mettersi nei panni dell’interlocutore, adottarne la prospettiva; un proverbio inglese afferma che, per capire una persona bisogna “camminare nelle sue scarpe”.
Raramente una risposta può migliorare le cose, ciò che migliora le cose è la connessione.
Ciò è meno facile di quello che possa sembrare a prima vista, perché ci richiede di riconoscere ed accogliere il punto di vista e l’esperienza dell’altro, facendogli spazio nel nostro mondo; siamo chiamati a confrontarci con l’alterità, con un modo di stare al mondo differente dal nostro.
Il potere dell’empatia in un video
Nel video che segue Brenè Brown, una ricercatrice statunitense, descrive cosa distingue la comunicazione empatica da altro tipo di comunicazioni e cosa può, nella pratica, rendere difficile attuarla.
Non si tratta di limitarsi ad ascoltare con condiscendenza, offrendo pacche sulla spalla e rassicurazioni di circostanza. La premessa principale della comunicazione empatica si basa sull’ascoltare il proprio interlocutore senza sovrapporci e, soprattutto, evitando, per quando sia difficile nella realtà, di giudicare quanto ci viene detto alla luce delle nostre idee e dei nostri parametri di pensiero.
In altre parole, siamo chiamati a “stare al nostro posto”, lasciando all’altro la libertà di esprimersi.
Per essere empatici dobbiamo, inoltre, essere in grado di riconoscere l’emozione che l’altra persona sta condividendo e di accogliere il vissuto di cui ci sta rendendo partecipi. Come si vede nel video, se le emozioni in questione sono scomode è facile avvertire l’impulso di sottrarci, operando, senza rendercene conto, una svalutazione di quello che ci viene detto.
Questo si verifica perché, nell’ accogliere la comunicazione, non possiamo non entrare in contatto con l’emozione in questione, cosa che può risultare difficile da sperimentare, nonostante si tratti di un vissuto che appartiene pur sempre ad un’altra persona.
Può anche accadere di sentirci in difficoltà perché non sappiamo cosa dire. In casi come questi, più che trovare le parole giuste, la cosa più importante è far avvertire alla persona che non è sola.
Non so davvero cosa dire in questo momento, ma sono felice che tu me ne abbia parlato.
L’empatia nella comunicazione tra paziente e terapeuta
Comunicare con empatia rappresenta una dimensione fondamentale che si attiva anche nello scambio tra paziente e terapeuta. Il paziente può trovare, nella relazione terapeutica, un porto sicuro in cui potersi esprimere senza timore di essere giudicato.
In questo processo di tipo interpersonale il terapeuta è chiamato a fare da specchio, facendo attenzione, mentre si predispone ad accogliere il vissuto del paziente, a non perdere di vista la propria individualità, incorrendo nel rischio di una eccessiva identificazione.
Comprendere il mondo dal punto di vista dell’altra persona
senza sovrapporvi il proprio vissuto.
Il processo terapeutico, infatti, si basa proprio sul confronto tra due distinte alterità, ognuna delle quali si esprime ed offre il proprio contributo in virtù del ruolo che esercita.
Se un terapeuta scarsamente coinvolto appare distante, un terapeuta troppo coinvolto rischia di essere poco efficace nel suo ruolo d’aiuto.
Dosare l’empatia
A questo proposito, un gruppo di ricercatori dell’Università della Pennsylvania ha pubblicato sul Journal of Experimental Social Psychology uno studio dal quale emerge la necessità di “dosare” l’empatia per mantenerne gli effetti positivi.
Ai 212 volontari, suddivisi in due gruppi, è stata sottoposta la storia di uomo in serie difficoltà economiche; ad un gruppo è stato chiesto di mettersi dal punto di vista del protagonista della vicenda, mentre all’altro gruppo è stato proposto di mettere in atto un processo identificativo più profondo.
Attraverso indicatori come la pressione sanguigna e la frequenza del battito cardiaco i ricercatori hanno potuto verificare che un processo di immedesimazione più profondo esercita un impatto molto più impegnativo e faticoso su chi lo mette in atto, a livello sia mentale che fisico.
L’empatia è, quindi, una risorsa importantissima da valorizzare nei rapporti interpersonali, nella giusta intensità.