
Scrittura terapeutica
La scrittura è terapeutica? Sì, se consideriamo che quando raccontiamo noi stessi si attiva il pensiero narrativo, un tipo di pensiero che aiuta a conoscersi meglio e ad esprimere le proprie emozioni. Fin da piccoli, quando amiamo sentirci raccontare le fiabe, l’amore per le storie è qualcosa di naturale in noi.
Lo psicoterapeuta Erving Polster afferma, in un suo libro, che “ogni vita merita un romanzo”, perché le nostre esperienze di vita di formano un intreccio unico.
Per questo propongo un percorso di scrittura terapeutica per valorizzare la propria storia, invitando a trovare le parole adatte anche quando c’è difficoltà nel parlare di alcune esperienze. Il racconto della propria vicenda di vita ha un potenziale curativo: diventiamo protagonisti e autori e, raccontandoci a noi stessi facciamo nascere dal passato qualcosa di nuovo.
A chi si rivolge?
Un percorso di scrittura terapeutica è utile a tutti coloro che hanno bisogno di trovare lo spazio per esprimere le proprie emozioni e fare ordine tra i propri pensieri, in modo particolare se si sta vivendo un cambiamento di vita che ci mette nella necessità di ripensare la nostra identità.
Mi riferisco sia ad esperienze di segno positivo come, ad esempio, la gravidanza e la preparazione alla nascita di un figlio che a eventi traumatici, come lutti e separazioni.
La scrittura terapeutica può integrare un percorso di psicoterapia o rappresentare una modalità a se stante per promuovere il benessere.