3 libri per vivere i sentimenti

3 libri per vivere i sentimenti

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Vivere i sentimenti con tutta l’intensità che li contraddistingue dà sapore alla vita. Possiamo erroneamente pensare che per vivere una vita equilibrata i sentimenti vadano controllati, ma le cose non stanno così: è importante conoscere i nostri sentimenti non per negarli, ma per comprenderli e rispettarli. Se siamo in grado di prendere contatto e di accogliere ciò che proviamo senza pregiudizi diamo a noi stessi l’opportunità di fare scelte più consapevoli e più in linea con i nostri bisogni più autentici.

Ciò contribuisce anche a creare rapporti interpersonali più soddisfacenti. Da psicologa amante della lettura vi propongo 3 libri che offrono utili spunti sui sentimenti e su come possano aiutarci a cambiare in meglio la nostra vita.

1.  Un libro per capire i sentimenti

“Capire i sentimenti” di Vera Slepoj

Cos’è un sentimento? Non è facile dare una risposta, perché significa definire in modo razionale qualcosa che razionale non è. Dobbiamo andare oltre la superficie.

Con i sentimenti ci confrontiamo ogni giorno per capire chi siamo e cosa vogliamo davvero. L’autrice, psicologa e psicoterapeuta, ci parla dei sentimenti che sono alla base delle dinamiche di coppia -scelta del partner, ruoli nella coppia– e della famiglia -rapporti genitori e figli-.

Veniamo aiutati a fare luce sui vari tipi di sentimenti che proviamo, sia positivi -amicizia, innamoramento e amore, passione, felicità, empatia- che negativi -aggressività, frustrazione, paura, senso di colpa, invidia- durante tutto l’arco della nostra vita, dall’infanzia alla vecchiaia.

Si tratta di una lettura utile per imparare come valorizzare la forza vitale dei nostri sentimenti più intensi e profondi, facendo sì che le emozioni siano sempre nostre alleate nel raggiungimento del benessere personale e relazionale.

2.  Un libro per imparare ad amare

“L’arte di amare” di Erich Fromm

L’amore è una necessità, un’esperienza istintiva e totalizzante. Ma, spesso, confondiamo l’amore con la voglia e il bisogno di essere amati. Per conquistare la persona che pensiamo possa darci l’amore che vogliamo ci rendiamo attraenti e desiderabili, ed ecco, siamo innamorati. Ma poi?

Esistono delle istruzioni che ci insegnino come amare? Di sicuro non le troverete qui. Se vi aspettate “I 5 passi per trovare l’amore” rimarrete delusi.

Troverete, invece, un viaggio attraverso il senso dell’amore, un sentimento “a cui non ci si può abbandonare senza aver raggiunto un certo grado di maturità”. Non parliamo quindi di innamorarsi (che è istintivo), ma di imparare ad amare. Cosa vuol dire amare davvero? Sviluppare la propria personalità, crescere. Perché amare non è una sensazione, è un’arte, quindi richiede uno sforzo.

Questo discorso potrebbe non piacervi. Imparare ad amare? Non dovrebbe essere immediato, naturale? Eppure tutte le cose belle richiedono un impegno. Provate a guardare all’amore da un nuovo punto di vista, un’arte che si impara giorno per giorno, con la pratica, il tempo e l’esperienza e che ci trasforma.

3.  Un libro per trovare un significato alla vita

“Alla ricerca di un significato della vita” di Viktor Frankl

“Voglio trovare un senso a questa vita anche se questa vita un senso non ce l’ha”, canta Vasco Rossi in una celebre canzone. Proprio di questo ci parla Viktor Frankl, psicoterapeuta viennese.

L’obiettivo è ambizioso, ma Frankl è uno che che sa di cosa parla: è sopravvissuto ai campi di sterminio nazisti, nei quali ha perso tutta la sua famiglia. Uno che dopo un’esperienza così continua a credere che la vita possa avere un senso merita senz’altro la nostra attenzione.

Ha messo la sua esperienza umana e professionale al servizio degli altri. Quando gli hanno chiesto “Per lei che parla di dare un significato alla vita, qual è il senso della sua?” la sua risposta è stata: “Aiutare gli altri a dare significato alla loro”.

Perché è così importante? Perché avere valide ragioni per alzarsi dal letto ogni mattina può fare la differenza tra una persona serena, che non si abbatte di fronte alle difficoltà e che ha piacere di stare al mondo e una persona che si lascia vivere per inerzia.

Nel mio lavoro di psicologa mi imbatto ogni giorno in persone che, al netto di tutto, si trovano a chiedersi “Ma io che ci faccio qui? Qual è il mio posto nel mondo? E cosa voglio davvero dalla vita?”. Se vi sembra un discorso un po’ vago provate ad approfondire la questione secondo il vostro punto di vista.

Scoprirete che porvi queste domande vi dà la carica per affrontare le cose senza farvi travolgere dagli eventi. D’altra parte, tra il limitarsi passivamente ad esistere e il vivere in modo attivo, diventando protagonisti di quello che succede, c’è una gran bella differenza!

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