La vita di ognuno di noi è una storia da raccontare; quando ci guardiamo indietro può capitarci di ricordare avvenimenti accaduti molto tempo prima. E se quello che ricordiamo non fosse la sola realtà?
Questo film mostra i misteriosi meccanismi del ricordo e della memoria; ognuno ha la sua verità, perché tutte le storie, inclusa la nostra storia di vita, possono essere raccontate da vari punti di vista.
Tony, il protagonista, è un uomo di una settantina d’anni, dalla vita abbastanza ordinaria. Ha una ex moglie, da cui è e da tempo separato ma con la quale è rimasto in buoni rapporti, e una figlia sulla trentina, che aspetta un bambino.
Una lettera dal passato
Un giorno Tony riceve un lettera in cui viene informato che la madre di Veronica, la ragazza dei tempi del liceo, gli ha lasciato qualcosa in eredità: una piccola somma di denaro e un diario.
L’avvenimento crea scompiglio nel noioso quotidiano dell’uomo, riportando a galla un passato che sembrava molto distante e definitivamente archiviato. I suoi ricordi, però, raccontano una storia mentre i ricordi di Veronica, da lui rintracciata dopo tanti anni, descrivono una realtà totalmente differente.
Non è facile vederci chiaro; Tony è confuso, vorrebbe delle risposte e, nell’inseguire la propria personale ricerca della verità, in alcuni momenti sembra perdersi. Non riesce a vedere “quello che ha sotto gli occhi“, come l’ex moglie gli rimprovera.
Tra passato e presente
Capita, quando ci guardiamo indietro, di ricordare solo alcune cose, quelle che ci sembrano più coerenti con l’idea che abbiamo di noi. La memoria ci aiuta a costruirci un’immagine, e noi a quell’immagine siamo fedeli, a costo di travisare la realtà.
Cosa succede se dal passato torna a farci visita il nostro io di tanto tempo prima? Avete presente la strana sensazione che ci assale quando ci imbattiamo in una foto, un video, un diario che ci fanno tornare indietro nel tempo? Oppure quando incontriamo qualcuno che non vedevamo da un po’? Sembra quasi che si crei un varco spazio temporale in cui il nostro io di allora e il nostro io di oggi entrano in comunicazione.
Può fare un certo effetto rendersi conto di chi siamo diventati, ripensare a chi eravamo. Ha senso provare nostalgia per ciò che è stato?
Quale verità?
Tony si fa coinvolgere dalla ricerca della sua verità. Questo appuntamento col passato diventa una sorta di resa dei conti in cui si gioca il senso della vita che ha vissuto fino a quel momento.
Può essere utile, di tanto in tanto, gettare uno sguardo retrospettivo alla propria vita, per fare il punto di chi si era, chi si è e chi si sarà, a patto, però, di non perdere mai il contatto con il nostro presente.
Forse, più che decidere qual è la verità, la cosa più importante è fare pace con il passato; accettare ciò che è stato, che ha contribuito a fare di noi le persone che siamo.
Prendiamo atto del fatto che che la vita cambia e ci cambia costantemente. Sta a noi decidere quali sono i nostri punti fermi, da quale angolazione narrare la nostra storia, perché, come afferma Tony:
La nostra vita non è la nostra vita, ma solo la storia che ne abbiamo raccontato. Una storia che raccontiamo agli altri, ma, prima di tutto, a noi stessi