Avete mai fantasticato di poter incontrare una versione futura di voi stessi, o, al contrario, di tornare indietro nel tempo e imbattervi nella persona che eravate qualche anno fa?
Da psicologa mi capita spesso di accompagnare i miei pazienti in metaforici viaggi nel tempo, in cui le identità passate, presenti e future si impegnano in un dialogo in cui i piani temporali si intrecciano. Se tu potessi tornare indietro, cosa diresti al bambino che sei stato? Se, invece, potessi fare un salto avanti nel futuro cosa ti piacerebbe dire alla persona che diventerai tra qualche anno? Cosa saresti curioso di sapere?
Si tratta di un meccanismo narrativo intrigante, molto utile in determinate fasi di un percorso terapeutico, che, in tema con il periodo dell’anno che stiamo vivendo, fa un po’ pensare al “Canto di Natale” di Dickens.
Mi sono imbattuta di recente in un cortometraggio molto bello, che descrive un incontro di questo tipo, declinandolo al femminile; si tratta di “Raccontami di me”, con protagonista principale l’attrice Anna Foglietta.
La trama
All’inizio del corto la protagonista, una donna di circa quarant’anni, si appresta ad andare ad un appuntamento misterioso; entra in un bar, si siede e ordina un caffè con l’aria di chi si aspetta, da un momento all’altro, di veder comparire qualcuno.

Grande è la sua sorpresa quando dalla porta fa capolino una ragazza bionda che le viene incontro; nel bar, a parte il cameriere, sembrano esserci solo loro due.
Un incontro inaspettato
La ragazza avanza sorridente e un po’ incerta; afferma di chiamarsi Beatrice e le chiede se è proprio lei la persona che le ha dato appuntamento. La nostra protagonista, le risponde, tradendo una notevole emozione nella voce, che anche lei si chiama Beatrice e anche lei ha ricevuto un biglietto che la invitava a recarsi ad un appuntamento al buio. Mai, però, avrebbe immaginato di star andando ad incontrare la sé stessa di vent’anni prima.
Sorprese ed emozionate, le due donne si studiano, la più grande intenerita dall’alter ego più giovane, la ragazza incuriosita e desiderosa di scoprire qualcosa del futuro che l’attende. Beatrice senior invita Beatrice junior a coltivare la fiducia in sé stessa, prospettandole esperienze future e rassicurandola che “arriverà tutto”, che i sogni che coltiva sono alla sua portata.
Felice di quanto ha appena ascoltato, la ragazza si allontana per rispondere ad una telefonata improvvisa; proprio in quel momento la porta d’ingresso del bar si apre nuovamente.
Una nuova sorpresa
Fa il suo ingresso una signora in età matura; il suo sguardo incrocia lo sguardo attonito di Beatrice quarantenne, la quale comprende subito che, in questo nuovo sorprendente incontro, i ruoli si invertono: è lei l’alter ego più giovane, osservata con affetto ed emozione da una Beatrice senior.
Entrambe sembrano travolte da un’emozione intensa, difficile da tradurre in parole; l’alter più giovane pone domande, vorrebbe sapere cosa accadrà.
Non conta tanto sapere cosa accadrà nei dettagli, meglio non svelare troppo per lasciarsi il gusto della scoperta; conta sapere di essere in grado di potercela fare, possedere un orizzonte di vita fiducioso, che permetta di guardare al futuro con rinnovata speranza.
Fare le nostre scelte
In tempi incerti come quelli che stiamo vivendo, tirando le somme di un anno difficile come quello appena concluso e aprendoci ad un nuovo capitolo, questo messaggio di fiducia ed ottimismo mi è sembrato ancora più prezioso.
Mi è sembrato bello che questo messaggio venga da noi stessi, dalla nostra capacità di fare le scelte di vita che ci sono più consone; l’ho trovata una metafora efficace del fatto che è dentro di noi che abitano le risorse che ci permettono di costruire il nostro futuro.