Iniziare una psicoterapia può fare paura. Spesso le persone rimuginano a lungo, qualche volta anche per degli anni, sull’idea di consultare uno psicologo, ma hanno difficoltà a passare all’azione.
E’ comprensibile; parlare con qualcuno che non conosciamo di quello che ci riguarda, condividendo i nostri pensieri, le emozioni e le esperienze può sembrare strano. Ci potremo fidare? Ci sarà d’aiuto? Come sempre accade quando facciamo qualcosa di nuovo il primo passo è quello più difficile da compiere.
Sfatare i pregiudizi
Cosa rende così difficile iniziare una terapia? Nonostante l’atteggiamento nei confronti delle cure psicologiche stia cambiando ci sono pregiudizi che sono duri a morire; due tra i luoghi comuni più diffusi sono:
- lo psicologo è per i “matti”, e io non sono matto;
- è da deboli avere bisogno d’aiuto, devo farcela da solo.
Lo psicologo non si rivolge ai “matti”; lo psicologo cura le persone, aiutandole a superare i malesseri che sperimentano. Riconoscere di avere bisogno di aiuto è una forma di amore per noi stessi che richiede coraggio: ci vuole molta forza per fare i conti con la propria vulnerabilità.
Il terapeuta, inoltre, non è un salvatore in grado di compiere miracoli, né un oracolo dispensatore di verità. E’ un essere umano, con il suo bagaglio di vita, che può, in virtù della propria esperienza clinica e della propria formazione, accompagnare il paziente in un percorso di consapevolezza e cambiamento.
Creare un’alleanza terapeutica
Affinché un percorso terapeutico funzioni è necessario che ci sia un’alleanza tra terapeuta e paziente. E’ naturale, così come accade all’inizio di ogni rapporto, che occorra del tempo per conoscersi e prendere le misure. Entrare in terapia implica fidarsi di una persona estranea, che prende in custodia alcuni aspetti molto personali della nostra vita.
Detto questo, se il paziente si approccia alla terapia con un atteggiamento di sfida, quasi a voler dimostrare che non serve, o di profonda sfiducia, può essere davvero difficile approdare a dei risultati.
Il percorso terapeutico rischia di trasformarsi in un perenne braccio di ferro, quando dovrebbe rappresentare, al contrario, uno spazio protetto in cui costruire obiettivi di benessere e progettare soluzioni in modo collaborativo.
La psicoterapia ha lo scopo di metterci in grado di fronteggiare le difficoltà, risvegliando le risorse che abbiamo, cosa che richiede partecipazione da parte nostra. Siamo protagonisti attivi del percorso.
Definire gli obiettivi
Di solito iniziamo un percorso terapeutico sull‘onda di un disagio che vorremmo eliminare. Può trattarsi di sintomi ansiosi o depressivi, di problemi di natura relazionale, di un’insoddisfazione di fondo che interferisce col nostro benessere e a cui non sappiamo ancora dare un nome più preciso.
E’ importante chiarire, con l’aiuto del terapeuta, cosa desideriamo raggiungere attraverso il percorso, definendo gli obiettivi e strutturando degli interventi mirati alle nostre problematiche.
Provare un po’ di confusione rispetto a cosa aspettarsi da una terapia è naturale, ma è importante arrivare a circoscrivere l’area di lavoro e i risultati che vorremmo conseguire, per evitare la sensazione di “girare a vuoto”.
Questo ci protegge dal rischio che la terapia diventi uno sfogo fine a se stesso e il terapeuta un amico a pagamento; una prospettiva del genere non è rispettosa dell’investimento di energie, tempo e denaro che intraprendere una terapia comporta.
E’, invece, auspicabile che il percorso terapeutico ci aiuti ad entrare in contatto con i nostri bisogni, comprendendo in che modo possiamo condurre una vita più in linea con le esigenze che abbiamo.
Il paziente al centro
Il paziente contribuisce al percorso con la disponibilità a mettersi in gioco, la motivazione a stare meglio, le proprie risorse e vulnerabilità; è il protagonista principale del viaggio, perché è l’esperto della propria vita.
Il terapeuta è un compagno di viaggio partecipe, che accoglie e che offre una prospettiva differente sulle situazioni, attraverso le proprie conoscenze e gli strumenti che possiede.
Se state pensando di intraprendere una terapia non abbiate paura: partite per questo viaggio con fiducia. Tenete presente che, di solito, il terapeuta, per conseguire il proprio diploma di abilitazione, ha intrapreso lo stesso percorso durante gli anni di formazione; ciò lo mette nelle condizione di comprendere e rispettare i vostri timori.
Se desiderate saperne di più potete contattarmi per un colloquio.