Che succede quando inizia un percorso psicologico? Dietro ogni persona c’è una storia. Il paziente si racconta allo psicologo. Lo psicologo ascolta e partecipa, aiutando il paziente a riscrivere la propria storia. Non abbiamo la possibilità di tornare indietro nel tempo, ma abbiamo la possibilità di rivivere le nostre esperienze, attraverso l’ascolto dell’altro, dando a quello che è successo dei nuovi significati.
Mi considero una psicologa cercatrice di storie. Voglio aiutare le persone a sentire il fascino della propria storia di vita, superando la resistenza a mettersi in gioco e invitandole a narrare se stesse anche quando provano un po’ di difficoltà nel dare voce ad alcune esperienze.
Essere il protagonista
Il racconto della nostra vicenda di vita ha un enorme potenziale curativo: il paziente diventa protagonista e autore della sua storia e, raccontandosi a se stesso e a me che partecipo con il mio ascolto, fa nascere un nuovo sé nel nostro dialogo.
Nel percorso psicologico che propongo ogni mezzo che favorisce il racconto è il benvenuto, in base ai gusti, per esprimere la propria creatività e dare voce alle nostre emozioni.
Possiamo utilizzare la scrittura, tenendo un diario da commentare insieme; la lettura, perché i libri aiutano a entrare in contatto con altre storie ancora, introducendo nel dialogo tra me e il paziente nuove voci narranti che arricchiscono il racconto; la musica e le canzoni, le quali contengono storie ed emozioni da vivere e condividere; il cinema, con tutta la forza delle immagini prestate al racconto; il disegno, veicolo per eccellenza della creatività artistica.
Vivere il cambiamento
L’esistenza umana non può prescindere dallo scorrere del tempo, che porta con sé il susseguirsi degli eventi; è impossibile, e anche dannoso, sottrarsi al flusso continuo del cambiamento. Ne consegue che lo psicologo mette il paziente in condizione di assecondare con naturalezza il movimento verso il futuro, senza perdere la coerenza della propria vicenda personale: cambiare non è tradire noi stessi e il nostro passato, ma è, al contrario, un modo di crescere , diventando ogni giorno un po’ di più chi siamo davvero.
L’importante è imparare a raccontare noi stessi in modo personale, con la nostra voce; solo noi possiamo scegliere cosa tenere nella nostra valigia esistenziale: quello vogliamo portarci dietro, quello che non ci appartiene più e quello che, infine, vogliamo raccontare con parole nuove.