In questi giorni surreali buona parte di noi sta facendo i conti con la necessità di creare nuovi ritmi. Siamo passati attraverso varie fasi nel tentativo di fare fronte all’emergenza in atto. In un primo momento incredulità, che poi ha lasciato il posto alla consapevolezza dell’esistenza di un problema che andava affrontato.
Ora che siamo coscienti della necessità di rimodellare il nostro quotidiano la scrittura può venirci in aiuto per recuperare uno spazio di tranquillità dedicato solo ai noi stessi. Vi propongo, quindi, di dedicare un po’ del tempo a disposizione alla scrittura di un diario personale.
Perché un diario?
Non vi sto proponendo un semplice passatempo che vi aiuti ad ingannare l’attesa. Siamo sommersi, ora più che mai, da suggerimenti di questo tipo: elenchi di film da vedere, libri da leggere, piatti da cucinare, corsi di ogni genere per riempire le giornate. E’ sicuramente importante non rimanere a corto di stimoli, ma è anche altrettanto utile, secondo me, approfittare di questo tempo sospeso per imparare a stare un po’ di più in compagnia di noi stessi.
Un diario non ci allontana da noi stessi, come, spesso il vortice degli impegni quotidiani rischia di fare. Ho di frequente l’impressione che buttarsi a capofitto in una miriade di attività, limitandosi a spostare on line la frenesia perenne delle nostre vite, sia un modo per tenere in piedi l’illusione che la nostra esistenza non sia cambiata poi tanto. Possiamo, invece, provare a entrare un po’ più in contatto con la nostra interiorità. Potrebbe riservarci delle scoperte positive.
Cosa scrivere?
Il mio suggerimento è di dare spazio alla creatività e all’istinto; in altre parole: cominciate con lo scrivere quello che volete, senza particolari filtri. Forse vi aspettavate degli spunti. Scelgo, in questo momento, di limitarmi alla proposta di lasciarvi il più possibile liberi di esprimervi e di sperimentare. Non voglio correre il rischio che l’invito a scrivere un diario venga interpretato come un compito da svolgere. Siamo già compressi negli spazi delle nostre case, lasciamo la mente e l’immaginazione libere di espandersi.
Come ho appena detto, in questo momento storico in cui tutte le certezze vacillano ci viene spesso consigliato di valorizzare il tempo che trascorriamo forzatamente in casa trasformandolo in tempo di crescita personale. Non mi viene in mente, da psicologa, un processo di crescita più intenso di quello che si attiva nel momento in cui acquisiamo maggiore consapevolezza di noi stessi.
Orientarci tra le emozioni
Sono da sempre una fervente sostenitrice della scrittura come metodo conoscitivo. Mettere nero su bianco i nostri pensieri e le nostre emozioni è un’azione terapeutica: depositiamo sul foglio o sullo schermo del computer le inquietudini e preoccupazioni, come anche i sentimenti positivi e le cose piacevoli. Abbiamo la possibilità di dare concretezza a ciò che passa per la nostra testa e che si agita nel nostro cuore.
Scrivere un diario nei giorni di quarantena permette, inoltre, di dare voce ai timori e alle ansie. Stiamo vivendo una situazione difficile, senza precedenti, che non sappiamo bene come affrontare. E’ naturale sentirci confusi, disorientati, tristi e/o arrabbiati. Magari facciamo fatica a dirlo apertamente, teniamo duro per non far preoccupare i nostri familiari e per non abbatterci, ma nel diario possiamo esprimere liberamente ciò che proviamo, ritrovando benessere e leggerezza. Ci aiuta a non sentirci sopraffatti dalle difficoltà e a reagire in modo costruttivo, senza, tuttavia, negare le nostre emozioni, anche quelle più scomode.