Sostenere una persona in lutto non è facile. L’esperienza della perdita mette a dura prova chi la sperimenta in prima persona, costringendo a confrontarsi con sentimenti ed emozioni scomode: rabbia, tristezza, senso di vuoto.
Da psicologa che si occupa da anni di accompagnare le persone nel faticoso processo di elaborazione che il lutto richiede ne sono ben consapevole. Cosa possiamo fare per aiutare chi, suo malgrado, si trova a fronteggiare la perdita di una persona cara?
Se volete essere di supporto a qualcuno che sta cercando di superare un distacco vi offro, alla luce della mia esperienza umana e professionale, alcuni spunti su come comportarsi e anche su quello che, invece, è preferibile non fare.
No alle frasi fatte
È sicuramente difficile avere a che fare con chi che sta soffrendo, inutile negarlo. Come trovare le parole giuste, ammesso che esistano? Per questa ragione spesso capita di ricorrere a delle espressioni che sono diventate consuete in frangenti di questo tipo, le quali, se anche dette con le migliori intenzioni, possono, talvolta, risultare inopportune, finendo per urtare la sensibilità del nostro interlocutore.
Espressioni come le seguenti:
È andato in un posto migliore
Il Signore non assegna una croce più grande di quanto un uomo non possa sopportare
È la vita, non possiamo farci nulla
Lui (o lei) non vorrebbero vederti piangere, sii forte
possono non sortire effetti consolatori.
La persona che avete di fronte ha bisogno di ricevere vicinanza e conforto, percependo che il proprio dolore viene riconosciuto ed accolto; frasi di questo tipo possono, a livello profondo, suonare respingenti, perché sembrano sottintendere che le emozioni legate al lutto siano sbagliate e, di conseguenza, da censurare.
Forse non ce ne rendiamo conto, ma, spesso, queste frasi rischiano di essere interpretate come un invito a “ricomporsi”, a rassegnarsi e a tenere per sé ciò che si prova.
Di certo il processo di elaborazione implica l’arrivo ad una forma di accettazione della perdita, ma si tratta di un percorso che richiede tempo e che passa, necessariamente, con il fare i conti con tutta la propria vulnerabilità, la rabbia, la tristezza e il senso di vuoto che il vissuto del lutto necessariamente porta con sé.
Essere presenti
Se non posso ricorrere a delle frasi di circostanza cosa posso dire? Come ci si comporta in questi casi? Io vi suggerisco di far avvertire alla persona in lutto che siete lì insieme a lei, in questo momento così difficile. È naturale sentirci inadeguati rispetto ad una esperienza così enorme, ma ciò che conta è esserci, senza bisogno di troppe parole.
Potete offrire supporto per le piccole incombenze quotidiane, fare una telefonata o mandare un messaggio affettuoso, accogliere la persona quando è triste, senza chiedere di mascherare il proprio umore e aiutarla ad alleggerirsi attraverso dei momenti piacevoli (una passeggiata, un pranzo insieme, un caffè) che rappresentino delle benefiche distrazioni. Il messaggio che è importante che passi è il seguente:
Io sono qui insieme a te, non sei solo/a
Il dolore non è uguale per tutti
Tenete presente l’unicità del vostro interlocutore e non aspettatevi delle reazioni standard, perché ognuno di noi è differente, anche e soprattutto quando siamo alle prese con il dolore del lutto.
C’è chi ha bisogno di distrarsi e di “buttarsi nell’azione”, chi trova sollievo nel piangere, chi ama abbandonarsi ai ricordi e chi non regge la vista delle fotografie della persona che ha perso; è anche possibile che tutti questi aspetti si intreccino e si alternino nel vissuto della stessa persona.
Chi ha subito un lutto sta sperimentando la messa in discussione del proprio equilibrio esistenziale; si trova nella necessità di ripensare il proprio approccio alle cose, per riuscire, faticosamente, a costruire un nuovo equilibrio. Si tratta, in altre parole, di un’esperienza che cambia per sempre e che lascia disorientati.
Poter contare su di una rete di supporto sociale è particolarmente importante, dato che vuol dire avere dei punti fermi che contribuiscono a mantenere, nonostante tutto, un senso di stabilità e di sicurezza personale.
Niente paura
Può essere difficile venire a contatto con emozioni così intense come le emozioni del lutto; è naturale provare paura, una paura che accomuna sia che il lutto lo vive che chi ne è testimone. È importante sapere che la sofferenza non è eterna e che non corriamo alcun pericolo di acuire il dolore nel non ostacolare l’espressione dei sentimenti.
In altre parole la persona in lutto non finirà per stare peggio se le è concesso esprimere liberamente ciò che prova; al contrario ne trarrà giovamento.
Molti ritengono, in buona fede, che il modo migliore di far fronte ad un lutto sia quello di “farsi forza”, reprimendo la sofferenza; si tratta, in realtà, di una credenza errata. L’unico modo per trovare sollievo è quello di dare il giusto spazio al vissuto della persona in lutto, autorizzandola ad esprimere i propri sentimenti, in modo che la condivisione possa, progressivamente, alleggerire, permettendo, un po’ alla volta, di ritrovare la serenità, su nuove basi.